La "fuga dei cervelli" è un fenomeno sempre più rilevante in Italia e in molti altri Paesi. Si tratta dell'emigrazione di persone altamente qualificate e istruite, spesso giovani laureati e…
Violenza di genere: il decalogo della Polizia di Stato e il ruolo cruciale della Scuola
Nel cuore pulsante della nostra società, si nasconde un’ombra persistente e dolorosa: la violenza di genere.
Con l’espressione violenza di genere si indicano tutte quelle forme di violenza da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso.
Un fenomeno che, nonostante i progressi compiuti nel corso degli anni, continua a segnare profondamente la vita di molte persone. Recentemente, la tragica storia di Giulia Cecchettin, una giovane vita spezzata per mano del fidanzato, ha scosso la coscienza collettiva, ricordandoci brutalmente che la lotta contro questa piaga è tutt’altro che conclusa.
Da qualche settimana Paola Cortellesi sbanca il botteghino con il suo film “C’è ancora domani” che, tra le altre cose, parla anche di violenza domestica. Eventi di cronaca, come la violenza inflitta alle donne uccise il 7 ottobre nell’attacco di Hamas contro Israele e numerosi casi di femminicidio, sottolineano ancor di più l’urgenza di un impegno concreto e globale.
Il Decalogo della Polizia di Stato
La normativa contro la violenza di genere persegue tre obiettivi principali: prevenire i reati, punire i colpevoli, proteggere le vittime. Nell’ambito della sua iniziativa per combattere la violenza di genere, la Polizia di Stato ha formulato un decalogo, una serie di 12 consigli fondamentali, rivolti non solo alle potenziali vittime ma a tutta la società, per sensibilizzare e prevenire atti di violenza di genere.
Ecco un’esplorazione dettagliata di questi consigli:
1. Non sottovalutare i segnali: La prevenzione inizia con il riconoscimento precoce dei segnali di pericolo in una relazione.
2. Uno schiaffo è uno schiaffo: Nessuna forma di violenza fisica può essere giustificata o minimizzata.
3. Non isolarti: Mantieni rapporti stretti con amici e familiari, che possono offrire supporto e prospettive esterne.
4. Rifletti sulle tue foto: Sii consapevole di dove finiscono le tue foto personali, soprattutto in una relazione che si conclude.
5. Fidati del tuo istinto: Se ti senti a disagio o qualcosa non sembra giusto, allontanati dalla situazione e cerca aiuto.
6. Chiama il 112 in caso di pericolo: Se ti senti in pericolo, o credi che qualcun altro lo sia, non esitare a contattare le forze dell’ordine.
7. Non vergognarti: Rivolgiti alla Polizia di Stato senza timore di giudizio.
8. Evita gli insulti: Questo vale sia di persona sia sui social media.
9. Il partner non è una proprietà: Rispetta l’autonomia e i limiti del tuo partner.
10. Accetta il rifiuto: Se il tuo partner non risponde al telefono, rispetta la sua scelta.
11. Non ignorare la violenza: Anche un piccolo gesto può fare la differenza nell’aiutare qualcuno in difficoltà.
12. Quando è finita, è finita: Rispetta la fine di una relazione e lascia andare.
Il Ruolo dell’educazione nella prevenzione della violenza di genere.
L’educazione gioca un ruolo fondamentale nel modellare atteggiamenti e comportamenti.
La scuola e le istituzioni educative hanno la responsabilità e l’opportunità di insegnare rispetto, uguaglianza e consapevolezza dei diritti fin dalla giovane età.
Il ministro Valditara ha presentato questa settimana la direttiva sul progetto “Educare alle relazioni”, annunciata dallo scorso settembre, che fa seguito al protocollo di intesa (“Prevenzione e contrasto della violenza maschile nei confronti delle donne e della violenza domestica, iniziative rivolte al mondo della scuola”).
Il piano prevede una serie di gruppi di discussione in orario extracurricolare da attuarsi con un insegnante che fa da moderatore, ma solo se tutti i genitori e gli studenti daranno il loro consenso.
Per noi di Docet Formazione, la sensibilizzazione alla violenza di genere è un aspetto fondamentale dell’approccio educativo.
Già da tempo abbiamo messo in atto nella nostra scuola piani e strategie per educare i nostri studenti su questo delicato tema, che a nostro parere, va affrontato non solo al di fuori dell’orario scolastico ma come parte integrante del percorso di insegnamento.
Crediamo fermamente che la discussione e la consapevolezza siano i primi passi verso un cambiamento significativo.
In classe, incoraggiamo dialoghi aperti e riflessioni critiche su temi come il rispetto, l’uguaglianza e il riconoscimento dei segnali di abuso e violenza.
Attraverso dibattiti e l’incoraggiamento alla partecipazione attiva, miriamo a sviluppare una comprensione più profonda e una consapevolezza critica tra i nostri alunni.
Questa educazione non riguarda solo la conoscenza teorica; si tratta di coltivare valori, atteggiamenti e comportamenti che sostengono il rispetto reciproco e la dignità di ogni individuo.
Ci sforziamo ogni giorno di equipaggiare i nostri studenti non solo con competenze scolastiche, ma anche con la determinazione necessaria per essere agenti di cambiamento positivo nella società.