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Secondo fonti di analisti esperti, l’80% dei lavori che esisteranno nel 2030 non sono ancora stati inventati, mentre il 30% dell’occupazione esistente sarà influenzata da cambiamenti rivoluzionari il cui impatto possiamo già, in parte, intuirlo. Le nuove tecnologie, in particolare, stanno modificando totalmente le nostre abitudini e avranno un ruolo sempre più da protagonista nel mercato del lavoro. Le incognite sono tante, soprattutto per chi sta frequentando gli studi superiori o universitari ed è fondamentale anticipare, per quanto possibile, gli scenari futuri. Partiamo da un dato di fatto: per entrare nel mercato del lavoro è sempre più indispensabile avere un titolo di studio e frequentare corsi di formazione di qualità. Su questo non ci piove.

Inoltre, sarà indispensabile puntare su quelle skills trasversali che ben si adattano a tutte le professioni, come ha sottolineato in una recente intervista Federica Muzzi, Head of Talent Development di Randstad, una tra le aziende più importanti nel mondo della ricerca, selezione e formazione delle risorse umane. Tra le abilità del lavoratore del futuro ci dovranno essere: una mentalità flessibile, la rapida capacità di adattamento, stare al passo con le trasformazioni digitali, potenziare l’empatia e il problem solving, saper lavorare in gruppi eterogenei, essere curiosi. E, naturalmente, tanta passione, definita dalla stessa Muzzi come “uno dei pochi elementi certi, che ci piace definire stella polare”. 

Ma, aggiunge, “È importante però ricordare che la passione da sola non basta e che impegno, curiosità e approfondimento sono altrettanto determinanti, e sono aspetti che possono essere allenati grazie ad un solido percorso professionale”. Alcuni dei profili su cui il mercato del lavoro farà affidamento sono quelli del Business developer, Technical sales, Java e Mobile developer, Informatore scientifico del farmaco, Private banker, Internal auditor e molte altre figure che, come abbiamo già detto, dovranno essere ancora inventate. Per questo lo sottolineiamo ancora: studio, formazione e aggiornamento continuo sono e saranno sempre più determinanti. 

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