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Se la DAD (didattica a distanza) è stata “croce e delizia” per le scuole durante il periodo di lockdown – permettendo di evitare un sicuro e totale stop alle lezioni – con l’avvio del nuovo anno scolastico debutta la nuova DDI ((Didattica Digitale Integrata). Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato specifiche linee guida in materia che permettono alle scuole di regolare l’attività didattica online, la cui applicazione diventa una scelta e non più un obbligo. Tutto ciò permette agli istituti anche di avviare una specifica sperimentazione sull’utilizzo della DDI prevedendo un percorso di analisi, di verifica e di monitoraggio per comprenderne meglio i punti di forza ed eventuali limiti. Anche per la DDI sono previste le giustifiche alle assenze dalle lezioni. Sugli Istituti ricade il compito del monitoraggio della qualità dei collegamenti con gli studenti e la risoluzione di eventuali problemi e difficoltà tecniche.

Maggiore attenzione, inoltre, è garantita al concetto di inclusione, con gli alunni diversamente abili e quelli meno abbienti che hanno ricevuto la dovuta strumentazione tramite le stesse scuole a cui il Ministero ha assegnato specifici fondi nazionali. Per la DDI sono state previste opportune piattaforme, come quella di Google o Microsoft, mentre è vietato svolgere lezioni attraverso le chat. Le linee guida per l’applicazione della DDI sono anche state inviate dal Ministero dell’Istruzione alle scuole per la loro applicazione. Il documento contiene indicazioni operative affinché ciascun Istituto scolastico possa dotarsi, capitalizzando l’esperienza maturata durante i mesi di chiusura, di un Piano scolastico per la didattica digitale integrata.

In particolare, il Piano per la DDI deve essere adottato nelle secondarie di secondo grado. Sono molti gli istituti che, infatti, hanno previsto dopo la riapertura delle scuole l’uso della didattica digitale in modalità integrata con quella in presenza. Mentre dall’infanzia alla secondaria di primo grado, il Piano viene adottato affinché gli istituti siano pronti “qualora si rendesse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza a causa delle condizioni epidemiologiche contingenti”. Per questi gradi di scuola non è stata infatti prevista la didattica integrata alla ripresa di settembre, ma solo didattica in presenza.

Il Piano scolastico per la didattica digitale integrata va allegato al Piano triennale per l’offerta formativa di ciascuna scuola. Alle famiglie, alle studentesse e agli studenti è stata fornita apposita comunicazione sui suoi contenuti in modo che tutte le componenti della comunità scolastica siano coinvolte. Ogni scuola ha avviato, inoltre, una rilevazione del fabbisogno di tablet, pc e connessioni per l’attuazione del Piano.

Un’attenzione particolare è riservata alle studentesse e agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. Nel caso in cui, nelle scuole di secondo grado, è attivata la DDI come metodologia complementare, per le alunne e gli alunni con disabilità va privilegiata la didattica in presenza con il loro docente di sostegno, spiegano le Linee guida del Ministero. Nel caso di lezioni in DDI complementari, sempre nella scuola secondaria di secondo grado, chi segue a distanza dovrà fare lo stesso orario della classe.

Che succede in caso di nuovo lockdown? In caso di nuove situazioni di chiusura a causa di un eventuale peggioramento delle condizioni epidemiologiche e di DDI generalizzata, affermano le Linee guida, le lezioni saranno in modalità sincrona per tutto il gruppo classe e dovrà essere garantito un orario minimo: almeno 10 ore settimanali per le classi prime della primaria, almeno 15 per le scuole del primo ciclo (primarie, tranne le classi prime, e secondarie di primo grado), almeno 20 per il secondo grado.
Il documento, infine, sottolinea l’importanza di mantenere un dialogo costante e proficuo con le famiglie e di favorire la formazione dei docenti e di tutto il personale scolastico sui temi del digitale.

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