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Dall’ultimo “Safer Internet Day” che ha coinvolto migliaia di studenti in attività, workshop e incontri online, è emerso come i casi di cyberbullismo ed hate speech siano in costante aumento fra i giovani. La partita si gioca tutta sul web e sui “social” con 6 adolescenti su 10 connessi, in media, più di 5 ore al giorno e un ragazzo su 5 che si dichiara “sempre connesso”. E sono proprio i social a voler ribadire il loro impegno contro le derive del web che preoccupano, sempre di più, istituzioni, docenti, educatori e famiglie. Facebook, in particolare, ha svelato la sua strategia di contrasto al linguaggio d’odio puntando sull’intelligenza artificialee sui passi avanti compiuti rispetto alla selezione dei contenuti. L’AI (Artificial Intelligence), infatti, è ora in grado di individuare e rimuovere in maniera automatica fino al 97% di contenuti violenti e contenenti linguaggio d’odio ancor prima della segnalazione degli utenti.

Che l’AI meriti l’appellativo di “intelligenza artificiale” lo dimostra il fatto che gli algoritmi messi in capo da Mark Zuckeberg hanno la capacità di imparare ed adattarsi nel tempo. Nel 2017 la performance dell’intelligenza artificiale contro i contenuti d’odio si attestava al 24%, alla fine del 2019 raggiungeva già l’80,5%, sei mesi fa era al 94%, fino ad arrivare alla cifra di oggi del 97%. I dati sono emersi dal Report sull’applicazione degli Standard della community.

Ma l’AI sta imparando sempre di più ad intervenire in maniera selettiva anche contro fenomeni come molestie e cyberbullismo: nel terzo trimestre 2020 la sua efficacia era al 26%, mentre in quello successivo è salita al 49%. Su Instagram, invece, ha dimostrato di essere ancora più efficace, passando (nello stesso periodo preso in esame) dal 55% all’80%. Un lavoro di selezione sempre più mirato e preciso che può funzionare in tante lingue. Facebook ha comunicato di essere riuscita a rimuovere in un intero semestre 49 milioni di contenuti di incitamento all’odio (22,1 nel primo e 26,9 nel secondo).

L’educazione digitale è l’unico efficace strumento a disposizione di studenti, insegnanti e genitori per prevenire e/o affrontare le situazioni più complesse”, spiegano dal Ministero dell’Istruzione che ha programmato, per il Safer Internet Day 2021, appena concluso, laboratori online, dirette con esperti e la presentazione delle nuove Linee di orientamento per la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo. In rete le iniziative messe in campo dal Ministero sono state accompagnate dagli hashtag #SID2021 e #SICItalia e coordinate da “Generazioni connesse”, dal Safer Internet Centre in Italia e dal Centro italiano per la sicurezza in Rete.  “Rispetto alle precedenti edizioni – sottolineano dal Ministero dell’Istruzione – la Giornata mondiale della sicurezza in Rete di quest’anno assume una valenza ancor più significativa: l’emergenza sanitaria ha inciso sulle abitudini degli adolescenti italiani e, in particolare, sull’approccio al mondo virtuale e al digitale. La comunità scolastica italiana – aggiungono – ha offerto risposte tempestive ed efficaci, riorganizzando le attività formative con soluzioni innovative anche attraverso forme di Didattica Digitale Integrata (DDI), mettendo al centro di una nuova ‘alleanza’ la sinergia con famiglie, imprese e istituzioni e dando corpo, con i fatti, allo slogan “Together for a better internet”, che ormai da anni accompagna la manifestazione in tutto il mondo per evidenziare come l’impegno di tutti sia la condizione imprescindibile per rendere Internet uno strumento utile e sicuro”.

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