La Generazione Z, nata tra il 1997 e il 2010, è la prima generazione ad essersi sviluppata potendo godere dell'accesso ad Internet sin dall'infanzia, e per questo i suoi membri…
Mentre la pandemia da Covid-19 sembra finalmente regredire nel nostro Paese, e mentre ci avviciniamo alla conclusione di questo difficile anno scolastico, è tempo di bilanci sulle cose fatte e sulle strategie da mettere in campo in vista della ripresa delle attività a settembre. Una delle cose che resterà sarà sicuramente l’esperienza maturata dal mondo dell’istruzione in chiave digitale. Abbiamo scoperto la Dad e ci siamo resi conto delle possibilità che la Didattica a distanza può offrire in termini di apprendimento. Come ha spiegato recentemente il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, “la scuola non ha mai chiuso, la Dad è diventato uno strumento di accompagnamento, per fare delle cose insieme che non avresti fatto: una classe di Palermo e una di Trento, una di Ancona e una a che sta in Germania”.
Il digitale ha creato una nuova dimensione della scuola, sia dal punto di vista culturale, comunicativo che sociale. Perché non è vero che la Dad crea “isolamento”. Le parole del ministro lo spiegano bene. Ne è un esempio anche il lavoro svolto quest’anno dallo staff di Docet che ha unito in vere e proprie classi virtuali ragazzi da tutta Italia (dal Piemonte alla Sicilia) e anche dall’estero (Docet ha studenti iscritti anche da Spagna, Portogallo, Francia e Germania). Grazie alla Didattica a distanza, questi ragazzi sono riusciti a condividere un percorso di studi e le proprie esperienze formative, diventando anche amici (e dopo gli esami alcuni di loro si vedranno per le vacanze). Oggi la Dad non è più una metodologia da impiegare solo in occasioni di emergenza che impediscano agli studenti di frequentare le lezioni in presenza, ma rappresenta (proprio come ha detto il ministro Bianchi) uno “strumento di accompagnamento” utile ad integrare la didattica in presenza. Non a caso le nuove linee guida del Ministero dell’Istruzione applicate a partire dall’inizio di quest’anno scolastico parlano, appunto, di Didattica digitale integrata. Ci auguriamo che in futuro questo strumento possa essere utilizzato nel migliore dei modi sfruttando tutte le opportunità che è in grado di mettere in campo, non solo in ambito scolastico, ma anche in ambito accademico. Perché oggi è possibile sia diplomarsi che laurearsi online: ed è una rivoluzione per la didattica sempre più apprezzata da studenti e famiglie.